I dogmi radical chic non arrivano in periferia

In ogni città d’Italia, l’incuria ed il degrado, non solo in periferia, a volte anche in zone semicentrali, sono la conseguenza ovvia di una gestione amministrativa ideologica e settaria. Mentre i dogmi di “Milano non si ferma” e, recentemente, “Milano sempre più Milano” sprizzano colori rutilanti dalle pagine dei siti di Beppe, i rovi, la confusione ed il degrado delle periferie di Milano ci dicono quanto sia vuota certa retorica. In ogni settore, il DNA della politica di sinistra preferisce pagare ottime agenzie d’informazione per affrontare le elezioni senza preoccuparsi troppo del degrado che avanza. Il principio di realtà è ormai sconosciuto e non sarà la foto che ho scattato nella mia zona a dissipare il furore ideologico di certi salotti

La giunta Sala si segnala, in particolare, per una narrazione piena di parole politicamente corrette, che vanno dall’inclusione alla sostenibilità, dalla solidarietà all’impiego del digitale, ma che non bastano a mandare avanti la vita di tutti i giorni.

Da tempo immemorabile, il livello comunale è, per i politicanti di professione, il trampolino di lancio per chissà quali traguardi, ma essere un amministratore pubblico richiede di gestire un meccanismo che assicuri ad ogni area della città quanto dovuto, non basta tirare a lucido il Municipio 1 per rendere ai cittadini delle periferie i servizi di cui hanno bisogno. I buoni amministratori preferiscono lavorare prima di fare comunicazione, i cattivi amministratori sanno che i media nostrani non vanno certo a controllare i loro risultati, per cui si curano ben poco del loro reale compito.

Bisogna chiarire ai politici della sinistra locale che essere un amministratore pubblico vuol dire pensare, organizzare e condurre un sistema che ogni giorno svolge una paziente opera per dare ai cittadini i servizi di cui hanno bisogno, la manutenzione è un concetto che si abbina male alle prediche ideologiche.

Molti soldi sono stati spesi per allargare a dismisura le fermate degli autobus, ma si tratta della guerra alle auto, cosa di cui parlerò in altra occasione, non della sistemazione del territorio.

Anche Milano, che pure non sfigura rispetto a tante grandi città, non riesce ad avere un sistema di manutenzione delle strade le cui condizioni possano evitare di spaccare ruote ed ammortizzatori dei nostri veicoli. La manutenzione è, nel mio concetto, un’attività imprescindibile che se non effettuata causa dei costi altissimi in termini di risorse pubbliche che tutti noi sosteniamo ed in termini di danni per i cittadini.

L’esperienza ed il pragmatismo che mi vengono dall’esperienza militare, sono uno strumento utile a perseguire un obiettivo ambizioso, ma doveroso, quello di un’amministrazione cittadina in grado di avviare tutte le attività del Comune in maniera che siano un fatto consolidato, continuo ed efficace. Gli eventi e le litanie salottiere non si addicono alla tradizione di organizzazione ed efficienza che deve avere una città come Milano

Aggiungi il tuo commento