Aiutiamo gli esercenti a tenere su le serrande

Alzare una saracinesca a Milano non è una cosa facile, me ne sono reso conto stamane mentre prendevo il caffè al bar vicino casa.

Una giovin signora, la chiameremo Nicole, un nome di fantasia, mi serve sempre un ottimo caffè con un sorriso anche migliore del caffè stesso. Ha aperto il bar lo scorso anno, subito dopo la fase dura del Lock down, la prima quarantena. Da allora combatte senza sosta per tenere su la sua saracinesca, per organizzare e tener bene i suoi tavolini all’aperto, pochi, purtroppo.

Ho scoperto con dispiacere che non ha avuto alcun aiuto da parte del Comune, per tenere su la sua serranda deve sorreggere il peso delle imposte locali, che non a tutte le categorie sono state alleggerite, mi riferisco ai tassisti, per esempio, che sicuramente molto hanno sofferto.

Mi permetto di osservare che forse prendiamo più spesso un caffè che un taxi, nel mio programma, così come in quello del centro destra, è prevista la “Rimodulazione del carico tributario municipale (in percentuali da definire di concerto con gli Organi tecnici contabili municipali) nei confronti delle attività imprenditoriali, commerciali, artigiane – particolarmente colpite dalla congiuntura economica negativa correlata alla pandemia da COVID-19”.

Il Comune di Milano, che dispone di molte entrate extratributarie relative alle aziende direttamente e indirettamente riconducibili al Comune, può sicuramente aiutare quei bar, e non solo loro, che aprivano il bar potendo solo servire un caffè in un bicchierino di carta. Un Comune che ha speso cifre faraoniche per allargare le pensiline dei bus e tram al solo scopo di togliere posti auto si può permettere questo ed altro.

 

Mauro Arnò

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