LA SICUREZZA È UNA CHIMERA PER MILANO.

Sabato 27 novembre ennesimo episodio di aggressione all’interno della metropolitana milanese. Alla fermata di Sesto Rondò, nel mezzanino affollato di persone che si recano a fare shopping approfittando del “black Friday”, scoppia una rissa e, dopo poco, un uomo rimane a terra in una pozza di sangue colpito da una coltellata. Per fortuna si salverà, ma i cittadini milanesi hanno dovuto vivere – loro malgrado – l’ennesimo momento di terrore poiché la sicurezza a Milano è, ormai da tempo, un ricordo.

Hanno voglia Comune e Prefettura a snocciolare in continuazione numeri e percentuali tendenti a dimostrare che in città i reati sono in calo ma la gente comune, quella che ha paura ad uscire la sera a portare a spasso il proprio cane o quella che è costretta a rientrare dopo l’imbrunire per i suoi orari di lavoro, non riesce proprio a sentirsi sicura come vorrebbe il nostro sempre tranquillizzante Beppe Sala e il suo nuovo assessore alla sicurezza Granelli. I fatti di Sesto Rondò sono l’ennesima, ultima, dimostrazione che questi “signori” non vivono e conoscono il territorio che una risicata maggioranza elettorale (considerato il macigno delle astensioni dal voto) ha nuovamente consegnato nelle loro mani!

Da troppo tempo ormai le linee della metropolitana, così come le più importanti linee di superficie, sono diventate “terra di nessuno” dove – specialmente nelle ore notturne – si è abbandonati alla mercé di balordi di ogni genere.

Il cittadino comune si domanda: è possibile che nessuno controlli la sicurezza e l’ordine pubblico in una area fondamentale per la mobilità cittadina dove dai furbetti che saltano i tornelli per non pagare il biglietto, al ragazzotto che se ne va in giro senza indossare la regolamentare mascherina protettiva, per arrivare alle “baby gangs” che si affrontano tra loro come se la metro fosse il loro “personale” campo di battaglia sono ormai diventati i padroni incontrastati del territorio? Dove sono i 3000 e più effettivi del Corpo di Polizia Locale meneghino di cui l’assessore cittadino alla sicurezza può disporre? Il “Vigile di quartiere”, figura che il sito ufficiale del Comune di Milano dice di aver ripristinata dal 1 luglio 2020, (https://www.comune.milano.it/-/polizia-locale.-riprende-oggi-il-servizio-dei-vigili-di-quartiere)  chi lo ha visto?

La rete di trasporti cittadina è un’area strategica per infondere nei cittadini la percezione di una sicurezza di fondo e, pertanto, deve essere oggetto di particolari attenzioni da parte di chi si occupa del delicato settore della Sicurezza.

Invito pertanto gli Organi competenti a verificare di persona – e non dalle comode scrivanie di Palazzo Marino – quale sia il reale senso di percezione della sicurezza in Città; nel frattempo auspichiamo di rivedere, presto e in massa, i “Vigili di quartiere” tornare sul serio (e non solo sul sito istituzionale del Comune di Milano) a presidiare la nostra Città!

Mauro Arno’

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