Trasporto pubblico, dov’è finito?

 

Il COVID ha sferrato un duro colpo ai trasporti pubblici e, in particolare, all’uso degli autobus, dei tram e della metropolitana. I milanesi non prendono più i mezzi pubblici se non sono assolutamente costretti, gli assembramenti nei mezzi sono in genere causati soprattutto nelle ore di punta dagli studenti

Ancora in luglio leggevamo dall’ANSA che c’erano pochi passeggeri sulla M4 e che con il 30% di passeggeri in meno a Linate non si poteva aprire la linea. In sintesi, un ciclo vizioso per cui non apro perché non c’è nessuno, ma se ci fosse qualcuno non aprirei lo stesso perché voglio più soldi.

Questa epidemia ha dimostrato due cose, l’incapacità della dirigenza della città di adeguare il sistema dei trasporti alle necessità dei cittadini e l’incapacità conseguente di inserire i trasporti in un sistema di sicurezza che la sinistra ideologicamente non vuole.

Milano è una città in cui è impossibile aumentare le corse quando serve, dobbiamo questo sia alla giunta Sala, sia alla dirigenza politicizzata di ATM.

Milano è una città insicura in tutta la sua fascia periferica, e non solo, in cui prendere i mezzi di sera per una donna è un rischio, oltre che un problema, la Giunta è impegnata a difendere i cosiddetti Centri Sociali, i cittadini onesti non interessano alla sinistra, prima devono farsi le canne e spaccare qualche vetrina.

Per tale ragione ho inserito nel mio programma:” Implementazione della sorveglianza e della sicurezza sull’intera rete di trasporti urbani, agevolando la presenza di operatori delle FF.OO. e delle FF.AA. in supporto al personale di controllo dell’Azienda trasporti municipalizzata (ATM)”. Mi impegnerò comunque per avere più trasporti e più sicurezza.

 

Mauro Arnò

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